Cotonificio Cantoni, Saronno

Nel 1896, dalla la fusione delle due realtà industriali di Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua, nasce la De Angeli-Frua, Società per l’industria dei tessuti stampati S.p.A.
L’azienda ha stabilimenti a Milano, Agliè e Legnano e si specializza nella fornitura di tessuti naturali (seta e cotone) colorati. Nel 1911 viene aperto lo stabilimento di Saronno. Verso la fine degli anni ’20 il numero di operai impiegati arriva a sfiorare il migliaio. Durante il ventennio si inizia la lavorazione di fibre artificiali.

Negli anni ’50 inizia una lenta crisi che porta alla chiusura dello stabilimento di Agliè che sarà poco dopo acquistato dalla Olivetti che lo userà per la produzione delle macchine da scrivere Lettera 22 e Lettera 32.
Lo stabilimento di Saronno continua a lavorare ma in continua sofferenza, fino ad arrivare al 1968, anno in cui viene acquisito dalla Cantoni.
La chiusura definitiva avviene nel 2000 e lo stabilimento resta abbandonato per vent’anni sino al 2020 quando iniziano le demolizioni per fare posto a edilizia privata e locali commerciali.

Immagini storiche del cotonificio di Saronno

(fondo “Cotonifico Cantoni – Saronno“)

Lo stabilimento di Saronno è uno dei luoghi più belli che abbia mai fotografato.

Enormi spazi vuoti con prospettive spettacolari e la palazzina uffici ancora piena di memorie storiche, oggetti, campionari e, soprattutto, di materiale informatico. Oltre a un CED anni ‘80 con delle meravigliose unità a nastro Memorex 3226 (e relativa camera di sicurezza con i rack per conservare i nastri), un intero piano in cui erano ammassati vecchi terminali, monitor e schermi crt: un vero e proprio museo dell’informatica con addirittura, un IBM 129 Card Data Recorder (era un dispositivo degli anni ’70 per perforare le schede cartacee).

Sul sito Lombardia Beni Culturali è presente il fondo De Angeli-Frua – Milano che contiene una serie di bellissime fotografie storiche dell’impianto di Saronno, fatte dallo Studio Crimella.

Tra le foto degli anni ’40 c’è questo microscopio:

che sembra proprio essere lo stesso che ho avuto la fortuna di fotografare nel 2015:

Immagini dello stabilimento abbandonato (2015/16)

Approfondimenti e fonti